Montagne della Duchessa: una vacanze nella montagna dell' Appennino centrale (Ecoturismo, turismo sostenibile nei Parchi Lazio)

Search    


Persecuzioni della Chiesa di Roma

Le persecuzioni dei cristiani e della Chiesa di Roma prima di Costantino

Il problema della religione cristiana si presentò quando Plinio Cecilio Secondo, legato all' imperatore nella provincia di Bitinia chiese all' imperatore come dovessero esere giudicati i cristiani dinanzi al suo tribunale. L'imperatore ordinò che si doveva procedere contro loro solo dietro una denuncia privata ed era facoltà delle singole autorità giudiziarie decidere sulla procedura e sulle pene da infliggere.
Pertanto , durante un lungo periodo durato circa 140 anni, le persecuzioni ebbero durate e modi diversi. La politica verso i cristiani ed il cristianesimo cambiò rotta sotto il regno di Decio il quale volle che fossero ricercati d'ufficio i cristiani, arrestati, torturati e condannati a morte. Questo tremendo perido si ripetè più volte con gli imperatori successivi a Decio.

Ma la più lunga persecuzione fu quella dotto Diocleziano che durò circa 15 anni. Nei primi due secoli dopo la morte di Cristo la predicazione della fede cristiana fu relativamente tranquilla. Ovunque aveva guadagnato seguaci e in oriente sorsero numerose chiese: Antiochia di Siria, Efeso e Smirne nell' Asia Minore, Filippi e Tessalonica. in Macedonia.

Nei paesi del Mediteraneo Occidentale la diffusione fu più lenta, ma la chiesa di Roma emergeva su tutte quelle occidentali. Oltre che gruppi di gente povera e diseredata aveva seguaci tra le classi più elevate e persino tra i membri della famiglia imperiale. Roma ben presto divenne meta di visite e pelegrinaggio.

Il regno di Caumodo si annunciò difficile e duro per i cristiani perchè l'imperatore tra bagordi e dissolutezze lasciò liberi i magistrati e funzionari a loro piacimento. Parecchi furono i cristiani condannati ai lavori forzati.

Le cose cambiarono grazie all'influenza di Marcia, la favorita dell' imperatore, che permise di graziare anche i deportati.

Fra il 190 ed il 250 d.C. la chiesa di Roma ebbe vita tranquilla. L'imperatore Alesandro, ultimo dei Severi, concese ai cristiani un terreno da adibire al uogo di culto. Dei vescovi romani va ricordato Callisto che regolò la difficile materia dei matrimoni misti (cristiani e pagani) e Fabiano (236-250) che divise la Roma ecclesiastica in sette regioni amministrate da diaconi con il compito di amministrare i beni, mantenere i poveri e tutelare i documenti negli archivi.

Fin verso lametà del IV secolo i sristianidi Roma erano una minoranza rispetto alla popolazione, dopo il rapporto si invertì.

Su esi si abbatterono le persecuzioni di Decio e dei suoi succesori fino a Diocleziano. Caddero vittima molti vescovi romani, diaconi e preti.

Il prestigio della chiesa di Roma nei confronti delle altre chiese, nominava, confermava o rifiutava nomine, mandava istituzioni per la pratica del culto, decideva le loro contese, convocava i concili. Il vescovo di Roma, diventò il vescovo del cristianesimo cioè il Papa.


Risorse online sul Lazio: