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Roma dei Papi

Storia di Roma sotto il governo dei Papi

Roma, alla fine del V secolo d.C. nonostante non avesse la corte imperiale e gli uffici del governo centrale, aveva degli edifici pagani imponenti vicino ai quali sorsero delle chiese a regola d'arte (Santa Maria Maggiore, San Clemente, Santa Sabina sull' Aventino), centinaia di migliaia di abitanti che risiedevano dentro le mura, numerose scuole e locali pubblici di divertimento funzionanti.

Anche i barbari avevano molto rispetto per Roma e ciò è provato dalla permanenza di Teodorico in città, il quale, pur essendo goto ed ariano, cercò di far funzionare bene l'amministrazione locale, adottò provvedimenti di carattere edilizio e appoggiò l'elezione pontificia del diacono Simnaco contro l'arciprete Lorenzo che voleva accostarsi a Bisanzio. Vicino a Teodorico c'erano uomini di valore come Abino, Boezio, Cassiodoro che purtroppo durarono poco perchè giustiziati.

Il nuovo sovrano d'oriente, Giustiniano volle riconquistare l'Italia e la lunga guerra greco-gotica portò lacittà di Roma ad un forte decadimento.

Roma era allo sbando perchè non c'era chi assumesse la direzione. Inoltre le autorità civili non avevano più alcun potere e l'autorità eclesiastica no aveva autonomia.

Ci fu chi come il diacono Pelagio, riusci in qualche modo a frenare la furia dei conquistaori. Il re goto Totila diede ordine di distruggere mura e case per non fare di Roma una base militare.

Balisario gli scrisse una lettera piena di esaltazione per Roma che commosse Totilo il quale si allontanò dalla città che rimase per quarata giorni abbandonata a se stessa. Nel 554 (fine gurra greco-gotica) il Papa Vigilio ottenne dall' imperatore Giustiniano un ordinamento cittadino che consenti una modesta ripresa economica e culturale. I vechi nobili scomparvero e asunsero postidi resposabilità personaggi legati al clero.

I patrimoni delle chiese aumentarono notevolmente per le donazioni grazie alle quali gli ecclesiasti allargarono le opere assistenziali, iniziarono lavori sacri e profani, aprirono scuole di grammatica, medicina e giurisprudenza.

La discesa dei Longobardi (568) che si stabilirono a Spoleto e a Benevento interuppero le relazioni di Roma con Ravenna (capitale del dominio bizantino in Italia)  e quindi ci fu un aumento di responsabilità per i vescvovo di Roma l'unico scudo contro la gente Longobarda.

Il pontefice Peagio II aveva cercato di fronteggiare alla meglio anche l'inondazioni e la peste che aveva causato danni incalcolabili ai campi e alle persone.

L'unica pesona che potè asumere, alla sua morte, ogni potere e mantenere buone relazioni sia con l'Oriente che con l'Occidente fu Gregorio della nobile famiglia degli Anici, prima prefetto, poi ambasciatore a Costantinopoli ed infine diacono . Rimase in carica quattordici anni, meritando l'appellativo di Magno per le benemerenze religiose e civili conquistate nel difficile compito a favore di Roma e della civiltà mondiale.


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